Le potete vedere ad esempio sulle  Les Paul Custom, sulle acustiche di pregio (Martin, Taylor etc.) e in generale su tutti quegli strumenti che rappresentano il top di una collezione.

E’ un legno che si lavora bene di raspa e lima, ma che dà da penare con la pialla,     se non si ha la mano.

A questo proposito raccomanderei a tutti gli aspiranti liutai di imparare a "capire" il legno, ad intuire quale sia e dove vada le "vena" del legno, non è bello vedersi  partire un "legnetto" da cento e più  mila lire per un colpo di pialla irragionato.

Questo vale ovviamente per tutti i tipi di legno, anzi vedrete in seguito che ognuno nasconde le sue insidie.

Il palissandro è il legno striato marrone rossiccio che si incontra sulle tastiere    delle Strato, sulle Les Paul Standard,  e sulla maggior parte delle acustiche di pregio.

Viene anche usato per fondo, fasce e   bridge delle acustiche folk di valore.

Ve ne sono diverse qualità di diversa provenienza : la varietà più pregiata è il Brasilian Rosewood, carissimo e ormai raro,dato che il governo brasiliano ne ha vietata la commercializzazione.

Poi c’è l’Indian Rosewood,in varie sfumature ,che è quello che di solito si usa per la liuteria, anch’esso costoso e dalla resa più che rispettabile.

Piacevole da lavorare , anche per il suo curioso aroma di cioccolato,nasconde le  sue insidie :bisogna imparare a riconoscerne la vena, se no sotto pialla e scalpello "parte"per la tangente, scheggiandosi a volte in modo  difficilmente riparabile .

Buon ultimo, l’acero, legno chiaro duro e compatto (ovviamente quello nordamericano).

 

Si usa per le tastiere tagliato "slab", cioè per il lungo, come le patate fritte , o tagliato "quartersawn", cioè tagliato a spicchi, come gli zucchini al funghetto.( Ora sapete cosa ordinare al ristorante !).

Il taglio slab dà la figura più evidente (ricorda una carta topografica, con le curve di livello).

Il quartersawn dà maggiore resistenza(in quanto ha fibre parallele) e stabilità, ed è quindi preferibile, ma costa anche il triplo.

Le tastiere in acero si trovano di solito su strato e tele, oppure su certi modelli di Gibson semiacustici o da jazz.

 

A dire il vero le prime Fender avevano proprio la tastiera in acero, perché erano a corpo unico con il manico, anch’esso in acero.

Poi Fender ha cominciato a fare le sue chitarre con la tastiera riportata,e da allora in poi generalmente il cliente può scegliere fra maple e rosewood.

Il guaio delle tastiere in acero è che vanno verniciate, oltretutto in un certo modo, e che questa vernice, sfregata dalle corde, anche pesantemente, come durante i bendings, si consuma e lascia il legno pericolosamente scoperto.

Tralasciando, unicamente per motivi di costo, l’ebano, dovremo scegliere fra l’acero e il palissandro.

In genere chi suda molto preferisce il rosewood, che assorbe meglio ed evita che le dita inesperte scivolino dove non devono.

A parte che il problema del sudore delle mani andrebbe risolto in sede medica e non di scelta di legni, chi   sa suonare veramente, di solito non bada molto al materiale della   tastiera : guardare le strato di Clapton per capire.

Le tastiere in acero e in palissandro indiano hanno più o meno lo stesso costo.

 

Pagina 7

Cover Prima Indice Introduzione Norme per la cura della chitarra 

2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52

Regolazione delle ottave e dei pick ups       Warnings