Ora, con una riga veramente diritta, (i liutai usano i cosiddetti straightedges, righe

rettificate di grande precisione, ma ci vuole il mutuo !), verificate che i tasti siano tutti alla stessa altezza.

Appoggiandola di taglio sui frets, essa basculerà facendo perno sul o sui frets eventualmente più alti degli altri.

Se ne trovate così di “alti”, non limate solo quelli, per carità, ma rifate tutto daccapo, pennarello, lima etc.

Arriverete ben presto ad avere i tasti allo stesso livello, ma “piatti” sulla loro sommità (cioè proprio dove più ci interessa che siano tondi)

Allora, con una lima apposita da liutaio, o in mancanza con una limetta a triangolo e troppa pazienza in più, cercate di ridare la rotondità alla corona del fret,(recrowning) in modo che torni ,più basso, della forma iniziale.

Dopo la lima passate la carta a

vetro da  220, poi saltate alla 600 e finite lucidando con la paglietta di ferro 0000.

Ora avrete i frets tutti alla stessa altezza, rimontate le corde ed accordate.

Vi accorgerete che la regolazione fatta tra nut e primo fret avrà bisogno di qualche ritocco.

In più il fatto di aver montato e teso le corde vi avrà incurvato il manico, in modo che , essendo il manico, seppur di poco, curvo, secondo la linea delle corde i tasti centrali saranno più bassi di quelli estremi.

Allora, con la chiave adatta, tirate il truss rod.

Il manico si raddrizzerà e dovreste avere a questo punto i tasti alla stessa altezza o quasi.

 Se la discrepanza è notevole ripetete l’operazione di rettifica vista ,ma cercate sempre di essere leggeri, perché  finire “fretless” non è poi così difficile.

Col manico dritto e  i frets tutti alla stessa altezza, rimane da considerare l’action, cioè l’altezza delle corde dalla tastiera.

Se vi sembrano troppo alte o troppo basse, agite sulle viti (brugola) che trovate sui singoli saddles, fino a trovare l’action che più vi soddisfa.

Misurate la distanza che intercorre tra la sommità del 12° fret e il fondo della prima corda, mi cantino, essa, in una action bassa, dovrà essere pari a 3/64”,cioè mm….sarò carogna, ma  vi rimando alla tabella di pag.42, così vi costringo ad imparare !

Dalla parte dei bassi, tra il fondo della sesta corda, quella più grossa, e la sommità del 12° fret, ci dovrà essere una differenza di 5/64”.

Questo se volete una action bassa ( e se il manico ve la consente).

Se la volete più alta, non avrete che da alzare ogni corda con le vitine dei saddles.

Ora  (emozione !) accordate e provate a suonare.

Suonate ogni tasto e se (paura !) qualcuno “frigge”, segnate col pennarello il fret relativo al tasto  successivo : la colpa  , al 90% sarà sua, o al massimo, di quello che segue.

Con un piccolo straightedge provate a fare come visto prima, il fret che bascula è il colpevole, in quanto troppo alto rispetto al precedente.

Smontate le corde e “punite” il fret “stavolta solo quello) con la lima , carta 220, e paglietta 0000.

E così via, fino a che nessun tasto non dia più problemi.

E’ ovvio che, essendo la chitarra spenta, avrete la tendenza a forzare un po’ nel suonare, dando , specialmente negli accordi, un senso di sferragliamento a tutta la chitarra.

Il “friggimento” va riferito alla singola nota dovuto al “tocca e non tocca” della corda su uno dei frets successivi, di solito il primo o il secondo successivo.

Cercate di suonare col tocco leggero che avete quando suonate elettrico, e non siate troppo pignoli o esigenti : la regolazione della chitarra è sempre  un compromesso tra vari fattori, se avete di più dal un lato, dovrete cedere dall’altro.

Ad esempio se volete le corde molto basse dovrete accettare una certa quantità di “frittura”, oppure, la cosa migliore, imparare ad avere il tocco leggero dei grandi chitarristi.

Per la cronaca Clapton sotto il mi cantino ha solo 2/64”, neanche un millimetro.

Ricordate che le corde , a parità di altre condizioni, più sono sottili e più friggono.