Gli inlays.

Sono decorazioni intarsiate, a volte indispensabili o quasi, come i “dots” segnaposizione sulla tastiera, e a volte solo belle, come quelle sulle palette delle chitarre a manico incollato.

Sono di solito di pearloid, una plastica luminescente che assomiglia alla madreperla, fermo restando che sulle chitarre artigianali e su quelle di maggior valore in genere sono di madreperla o di abalone, conchiglia dai bei disegni verdi o rossi luminescenti.

Nella foto sotto a destra potete vedere un semplice inlay in madreperla, fatto sulla paletta di un mio basso acustico : le mie iniziali e la classica “torcia”.

Ci stava ben di più, come dimostrano i grandi intarsiatori americani che fanno disegni incredibili, forse a questo punto essi sono più artisti che liutai, ma la madreperla tanto per cambiare è carissima, e la lavorazione piuttosto difficile.

Nella foto in alto si vede il seghetto da gioielliere impiegato per segare la piastrina di madreperla nella forma voluta, che andrà rifinita poi con le limette da modellismo e la carta vetrata fine.

Dopo di chè si dovrà fare nel legno della paletta   un intaglio uguale al pezzo da inserire (di solito col Dremel, ma c’è chi fa anche tutto a mano, con mini scalpelli e lamette varie).

Poi si incolla, e, se saremo stati precisi, si vedrà e si sentirà al tocco ben poco, come se fosse un disegno,che però luccica, e che i veri intenditori non potranno non apprezzare.

Prima di provare voi a fare una cosa del genere sarà bene che facciamo una lunga chiaccherata…

Occhio , se ci provate, a non respirare la polvere di madreperla, è fortemente cancerogena.

A questo scopo (siamo un po’ tutti inventori) ho escogitato uno strattagemma : metto a una decina di centimetri dal pezzo che sto segando una ventola da computer mossa da una pila da 9 volt(veramente ce ne vorrebbero 12, ma 9 bastano ed è più comodo trovare la pila).