A questo proposito voglio affrontare il discorso degli acquisti di materiale liuteristico negli USA.

Si trova praticamente tutto o quasi, basta sapere dove cercare.

Il problema, il grosso problema, sono quelle poche migliaia di chilometri di viaggio che ci separano : i costi di trasporto sono allucinanti.

A dire il vero le opzioni di spedizione sono principalmente tre: la più costosa prevede il corriere aereo espresso, tipo UPS,   Fedex e altri (la merce arriva, assicurata, in 3/7 giorni lavorativi, si paga principalmente in base al peso del pacco, che per i liutai è sempre molto alto). Poi , per i pacchi piccoli e leggeri(nel nostro caso non sono mai piccoli e leggeri, trattandosi di legno o metallo) la posta aerea arriva in un paio di settimane, ma se è roba di valore , non avendo tracking number, il rischio di …noie è senz’altro maggiore.

Poi c’è il sistema più economico,costa circa la metà del corriere aereo, ed è il trasporto di superficie : la merce viaggia per nave, ed arriva a volte anche dopo 4/6 mesi.

A tutto ciò, per le spedizioni di un certo valore (e le nostre lo sono sempre) vanno aggiunti i costi di sdoganamento , variabili a seconda della categoria merceologica, e l’IVA al 20%, che stranamente si applica sulla merce, sul trasporto e…anche sul dazio ! La tassa sulla tassa!

Quindi , per diluire perlomeno i costi di trasporto, conviene evitare di fare ordini piccoli, ma piuttosto di consorziarsi in due o tre amici con lo stesso prurito di farsi la chitarra e fare un ordine solo, il più corposo possibile.

Oppure farsi un amico liutaio, che inserisca le non molte cose che vi servono nel suo periodico grosso ordine : se il tutto è ben calibrato, anche lui avrà la sua convenienza, perché la cosa diminuirà l’incidenza percentuale del trasporto dell’intera spedizione, quindi anche il costo relativo alla merce che il liutaio avrebbe comunque comprato.

Per cui, quando vi capita di sfogliare un catalogo americano, dove i prezzi sono stabili e mai troppo alti ( per gli americani), pensate che,date le spese viste, per avere il prezzo da pagare in lire non basta moltiplicare per il cambio del dollaro ,ma bisogna aggiungere parecchio.

Dimenticavo, recentemente hanno messo una specie di tassa fissa sulle importazioni extracomunitarie (più o meno 160mila lire a spedizione).

In più scoprirete che la carta di credito (mezzo più economico di pagamento)si tiene una percentuale dell’1+1%, per l’operazione e il cambio.

Per cui facciamo un esempio:

Comprate 100 dollari di legno e parti in metallo, per un peso di 5 chili.Trasporto circa $50.               Totale con carta di credito $150, cioè, arrotondando con la % della Visa, 300mila lire.

Aggiungiamo il dazio (dal 3.5 al 10%), media 20mila lire.

E siamo a 320mila, a cui aggiungiamo il 20%,arrivando a 384mila,a cu aggiungiamo le, mi pare 2mila lire, che diamo al ragazzo del camion :Gran totale lire 386mila.

Cioè 100 dollari di merce a noi costano 386mila lire, come se il dollaro valesse 3860 lire.

Per cui quando vedete sui cataloghi (stupendi quelli di Stewart-MacDonald, L.M.I,Elderly,e molti altri) un articolo che costa "solo" 10 dollari, pensate che se ordinate da soli poca roba,finirete per pagarlo 40mila lire o più.

La regola da seguire quindi nello sfogliare i cataloghi è quella prudente di moltiplicare il costo in dollari per 4 o 5 e mettere gli zeri che ci vogliono.

Ovviamente il discorso cambia se ordinate roba molto leggera (ma cosa c’è di leggero nella liuteria, se non il portafoglio?).

Quindi, se potete,fate consorzio con qualcuno, possibilmente l’amico liutaio, che conosce anche altri "trucchi"per spendere meno, e vedrete che in fondo potete permettervi anche voi gli "economici" prodotti americani.

Generalmente il risparmio diventa percettibile in ordini da 1000 dollari in su, che, se non c’è troppo peso, vengono a casa con circa tre milioni.

Ma, come ricordato ormai troppe volte, più che altro la roba che ci interessa è di legno o di metallo, o, peggio, di carta(attenzione ai libri, tranne questo, fatto in economia,pesano da matti!),quindi rassegniamoci e cerchiamo di arrangiarci, ragionando bene le nostre scelte.

 

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