Quindi vedete che, se volete farvi una chitarra a manico avvitato, come nell’esempio che svilupperemo, potrete scegliere fra diversi aspetti e diverse sonorità, e magari anche cambiare idea una volta finita, perché nelle chitarre le modifiche che non si possono assolutamente fare sono veramente poche.

Semmai sarà il caso di valutare se la modifica è conveniente o meno, sotto l’aspetto non trascurabile del costo in denaro e lavoro della trasformazione, rapportato all’effettivo miglioramento apportato.

Il rischio, per voler strafare, di rovinare una bella chitarra è purtroppo sempre presente.

Quindi la cosa più sensata sarà di rifarsi ai grandi classici, senza voler troppo copiare né avere la pretesa di migliorare ciò che chi ne sa più di noi propone da almeno 50 anni.

Le corde.

Le ho tenute per ultime , ora vedremo perché.

A parte che sono l’ultimo elemento che monteremo sul nostro strumento, voglio precisare una grande verità :

le corde non sono un accessorio, ma sono l’origine del suono, e sono indubbiamente la parte più importante di uno strumento a corde.

E’ evidente (potete verificarlo) che con una sola corda tesa si può fare musica, non fosse altro che con gli armonici : sarà musica strana, ma è musica.

Tutto il resto dello strumento è ciò che permette alle corde di fare il loro dovere, modulando, trasformando, amplificando il suono da esse prodotto.

Sarà bene quindi evitare nel modo più assoluto di risparmiare nel loro acquisto,comprate sempre le migliori che trovate, scelte fra quelle che meglio si adattano al vostro strumento.

Le corde vengono prodotte in varie scalature, denominate con nomi non indicativi come X-light, Light, Medium etc.

Quando parlate di corde non esprimetevi con tali nomi ma citate sempre gli spessori (sono sufficienti quelli della prima e della sesta corda), perché può ben essere ,ad esempio, che le Light di una marca abbiano spessori diversi da quelli di una Light di un’altra marca, magari altrettanto valida, ma comunque diversa nelle prestazioni.

Così quando sentirete parlare di 9/42, significherà che il cantino misura 0.009" e il mi basso 0.042", e indicherà la muta standard che di solito troverete sulle strato e similari

A questo proposito mi permetto di consigliare le scalature che ritengo ottimali per i principali tipi di chitarra elettrica, desumendoli dalle indicazioni dei costruttori, e forse in misura maggiore, dalla esperienza mia e dei miei maestri americani.

9/42 : in genere su tutte quelle chitarre che montano un tremolo, come le strato e derivate.

9/46 : Les Paul, SG e simili, nonché le famose semiacustiche Gibson e non

10/46 : telecasters e tutte le chitarre vintage, anche le strato e le semi-hollowbodies, in quanto al tempo costruite per montarle

11/50 : le chitarre da jazz

Sconsiglio vivamente di usare corde più sottili, perché potreste avere dei guai.

C’è nella mia esperienza e molto più nella letteratura liuteristica USA l’incontro di molti casi di manici rovinati dall’uso improprio di queste corde.

Il motivo sta nel fatto che dopo un po’ che la chitarra è sottoposta alla minore trazione delle corde ultraleggere, il manico può incurvarsi al contrario, cioè è come se la tastiera si alzasse,avvicinandosi talmente alle corde da rendere la chitarra insuonabile.

Oltre certi limiti di deformazione non c’è trussrod capace di raddrizzare il manico, e ci vuole un intervento di un liutaio coraggioso, oltre che molto esperto,la qual cosa può tradursi solo in dispendio di denaro e apprensione che potevano essere facilmente evitati solo osservando la tabella sopra.

Oltretutto le corde ultrasottili danno un suono povero, mentre quelle di scalatura maggiore danno il suono corposo che ci piace far uscire dalla chitarra.

Lasciamole quindi per le chitarre da bambino, che con le loro ditine delicate non possono per il momento affrontare altro.

Noi che abbiamo più di tredici anni usiamo delle corde adulte !

Per la cronaca S.R.Vaughn usava la seguente scalatura : 13/15/19/28/38/58 !!! Ma non provatele sulle vostre chitarre, si rischia !

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