Io sono un liutaio.

 

Io sono un liutaio, faccio strumenti musicali di legno a corda.

Qualcuno potrà dire: se sei un liutaio dovresti fare i liuti!

Sì, tanti anni fa quando c’erano solo i liuti il liutaio faceva i liuti. Poi hanno inventato il violino e gli altri strumenti, e così, siccome oggi pochi suonano ancora il liuto, i liutai fanno violini, chitarre, contrabbassi e tutti gli altri strumenti di legno a corda.

Come faccio?

Ah, ecco, certi giorni vado nella foresta e cerco un albero con uno scoiattolo sopra, e lo interrogo:

“Huey, Cip e Ciop,come ti sembra quest’albero?”

“Mah, è praticamente un condominio, ci stiamo dentro in 16, lo so cosa cerchi, ma casa mia non ti va bene, perchè quest’albero è pieno di buchi, e poi se lo tagli ci metti nei guai, dove andiamo ad abitare, e dove mettiamo le noci per l’inverno?”

“Ok, tranquillo, però magari tu sai se nella tua foresta c’è un albero che fa al caso mio...”

“ Beh, l’altro giorno mi cade una noce, che rotola giù, picchia contro un albero che fa “Sbank”, poi rimbalza su di un altro che fa di nuovo “Sbank“, e poi un altro ancora che fa “Sbonk”, finchè picchia su di un tronco che fa “Plin”, un suono diverso,melodioso, che dura di più e che fa piacere alle orecchie.

 “TROVATO!” Quello è l’albero che cerco. Sai dove è?

 “ Prova laggiù, vedrai che lo trovi”

 “ Ok, avresti mica da prestarmi una noce?”

“ Sì, ne ho una speciale, se la usi per quello che penso te la regalo volentieri”

Allora vado in giro picchiettando gli alberi, Sbank, Sbenk, Sbonk, finchè trovo quello che fa “Plin”.

Poi tiro fuori un gessetto e faccio sul tronco un segno magico...

Arriva così il momento di scendere a valle a cercare il boscaiolo, per dirgli di andare nella foresta a tirare giù con l’ascia  l’albero col segno magico e portarlo in segheria.

Qui ne tagliano un pezzo grosso quel tanto  che dentro ci possa essere un violino e lo portano a me, che con tutti i miei arnesi, la sgorbia, lo scalpello e la pialla, levo dal pezzo di legno tutto quello... che non è violino:  alla fine, tutto pieno di trucioli e segatura, me ne esco col violino in mano!

Poi metto l’anima, il ponticello, le corde, tutti i pezzi che ci vogliono, e il violino è pronto per suonare...

Qualcuno dirà che il suono è bello, e che è bello suonare, ma l’albero non c’è più, è stato ucciso!

Non è così, il legno non muore mai, solo che vive molto tempo in una forma e anche di più sotto altre.      Prima vive anche cento anni nella foresta, poi vive anche di più sotto forma di violino.

 Solo che mentre nella prima parte della sua vita l’albero per vivere ha bisogno solo della terra, della luce e della pioggia, nella seconda parte, quando è violino, ha bisogno di un bambino che lo abbracci e che lo suoni: prova a passare l’arco sulle corde, sentirai uscire dal legno un suono...

È la voce dell’albero, che ti ringrazia, perchè tu con il tuo amore e il tuo studio gli ridai la vita.

Pensa che bel destino, cento e più anni nella foresta, passati in completo silenzio, poi improvviso un colpo d’ascia e tutti quei ferri e il liutaio che lo trasforma in violino, ed ora è lì che canta tutte le volte che vuoi, tutte le volte che un bambino lo abbraccia e lo fa parlare, di sè, di te, e del mondo che è bello...

Viva fui in silvis

Sum dura occisa securi

Dum vixi tacui

In mortua dulce cano.

( iscrizione in tardo latino ritrovata su di un liuto del periodo elisabettiano, che si legge pressappoco così:

 “ Ero vivo nella foresta, finchè un’ascia crudele non mi uccise, fino a che vivevo ero silente, ora che apparentemente non vivo, dolcemente canto”.

Carlo Doria Liutaio